L’immunologo risponde

Se avessimo chiesto a un immunologo nel 2019 come funziona il Sistema Immunitario, egli, in base alle reminiscenze dei suoi studi universitari e alle convenzioni della virologia accademica [*], ci avrebbe risposto, sintetizzando, più o meno così: il nostro sistema immunitario si costruisce attraverso l’esposizione agli antigeni, cioè i vari microrganismi presenti nell’ambiente.
Esiste un’immunità innata, presente naturalmente, che si attiva immediatamente in risposta a un microrganismo invasore e un’immunità acquisita che si forma con la crescita. I bambini, ad esempio, giocano con la terra, la portano alla bocca, così entrano in contatto con virus e batteri e l’organismo sviluppa un complesso difensivo creando anticorpi come IGG e IGM. Non puoi mettere un bambino sotto una campana di vetro e dirgli: “adesso costruisci il tuo sistema immunitario”. È la prima cosa che si studia in microbiologia.
Se le persone tornano a casa e disinfettano tutto quello che toccano, uccideranno il 99% dei germi. Oppure se non escono e quando lo fanno portano costantemente una mascherina, che effetto avrà ciò sul sistema immunitario? Il sistema immunitario funziona perché tocchiamo cose, incontriamo persone, abbiamo relazioni. I batteri e i virus circolano tra noi e l’ambiente, tra noi e gli altri. Il nostro corpo crea difese, si adatta e rafforza ogni giorno. Se me ne sto chiuso in casa il sistema si indebolisce, le difese si abbassano e il potere immunitario cede. Se qualcuno ha una patologia costituzionale importante che comporta un’immunità ridotta ovviamente lo proteggi perché non può crearsi difese, ma se hai un sistema immunitario funzionante devi interagire per mantenerlo in efficienza.
Quando un bambino è ancora in grembo si trova in un ambiente protetto, quando nasce comincia a creare le sue difese naturali attraverso il contatto con virus e batteri presenti in tutto ciò che lo circonda e la risposta immunitaria si perfeziona e potenzia di giorno in giorno. Se ti proteggi troppo, ti nascondi in casa ed eviti ogni forma di contatto, abbassi il potere del tuo sistema immunitario e quando esci sarai meno capace di affrontare gli agenti patogeni presenti naturalmente nell’ambiente.
La maggioranza dei batteri sono nostri amici, costituiscono il nostro microbioma, cioè la flora protettiva presente nell’intestino, nelle vie respiratorie e sulla pelle. Quando resti isolato per troppo tempo, la perdi e poi devi faticosamente ricostruirla. Il modo migliore per debellare un’epidemia è fare in modo che i germi circolino, proteggendo adeguatamente i più fragili, fino ad arrivare alla cosiddetta ‘immunità di gregge’, quella che da secoli ci ha aiutato a sopravvivere. Più correttamente si dice che il virus diventa endemico, sarà cioè presente in pianta stabile, ma non più aggressiva, assieme a tutti gli altri con cui conviviamo da millenni.
La vaccinazione è una profilassi che non genera un’immunità permanente come la malattia naturale e soprattutto non andrebbe mai applicata durante un’epidemia perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e allungando così i tempi di un normale ciclo epidemiologico. Anche questo si studia al primo anno di specializzazione in infettivologia.
Cosa avrebbe risposto invece l’immunologo nel 2020, nel 2021 e cosa risponderebbe ancora oggi nel 2022? Forse che ha perso la memoria oppure che i libri sui quali ha studiato erano sbagliati o che altro?

[*] L’attuale teoria virologica ufficiale è quella prevalente, ma non è l’unica e soprattutto non è quella che spiega meglio le cause e l’origine della malattia.
Riprenderemo il discorso in un prossimo articolo.