Amministratori locali uniti, anche a Pesaro la mozione no-pass

La buona notizia è che c’è una rete di consiglieri comunali e regionali, quando va bene anche assessori, che si scambiano informazioni e condividono azioni dentro i municipi e palazzi del potere locale; la cattiva notizia, ma ce lo aspettavamo, è che a Pesaro una di quelle azioni condivise, una mozione per chiedere di fermare la follia del green pass, è stata bocciata.

A presentarla la consigliera comunale del gruppo misto di minoranza Lisetta Sperindei, che fa parte di un gruppo di amministratori territoriali che contrastano i provvedimenti del governo. Un gruppo eterogeneo in quanto a colore politico che conta 57 membri che hanno in comune l’obiettivo di riportare libertà, diritti e rispetto della Costituzione al centro. Nato a Cuneo, il gruppo è partecipato da membri di varie regioni tra cui Sicilia e Sardegna. Sperindei è l’unica marchigiana ed ha contribuito allo scambio documentale condividendo un’interpellanza per chiedere alla giunta di sostenere economicamente i sanitari sospesi. Il gruppo ha anche predisposto un testo da inoltrare alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo. Tra gli ultimi passi, fino ad ora, la mozione sull’utilizzo del certificato covid-19, che impegna sindaco e giunta a considerare i problemi derivati dall’obbligo di green pass, a sollecitare il governo ad abolirlo e a trasmettere copia del provvedimento alle maggiori istituzioni. Nel testo viene espressa particolare preoccupazione per l’articolo uno del decreto legge 24/2022,  secondo cui “il ministro della salute viene investito di un  potere che fino a fine anno gli consentirà di adottare protocolli e linee guida anche in assenza di uno stato di emergenza. Potrà decidere tutte le misure derogatorie che vorrà e addirittura, all’Art. 3, viene investito del potere di “introdurre limitazioni agli spostamenti da e per l’estero, nonché imporre misure sanitarie in dipendenza dei medesimi spostamenti” con semplici ordinanze ministeriali, che oggettivamente è un insulto alla Costituzione, alle libertà dei cittadini ma anche alle leggi dell’Unione Europea”. A mettere il testo a disposizione dei colleghi di altri comuni una consigliera di Bassano del Grappa. A Pesaro la discussione è stata l’11 aprile, la maggioranza Pd ha bocciato il provvedimento. “Avevo ben poche speranze di vedere approvata questa mozione – ha spiegato a CLP la consigliera pesarese – , ma volevo che perlomeno restasse scritto nero su bianco che c’è chi la pensa diversamente, magari questa azione avrà anche un seguito di persone che condivide l’idea”. Sull’esito come sempre vale la pena guardare il bicchiere mezzo pieno: “A regola è andata bene, in pratica mi ha votato contro solo la maggioranza, perché tra la minoranza quattro si sono astenuti, due non hanno partecipato alla votazione e uno ha votato a favore”.