Quando il vaccino fa male al cuore

Butac ha schedato come inattendibile l’editoriale di Panorama sui problemi cardiaci, respiratori e altri, connessi con le vaccinazioni a mRna per il SarsCov2, quando, a nostro parere, ha riportato, senza commentare, solo studi scientifici pubblicati sulle migliori riviste internazionali, anche specifiche, su problemi cardiaci e neurologici.

In questo articolo vi proponiamo i passaggi essenziali della rivista, associandoli con gli articoli usciti sulle riviste scientifiche. Vi renderete conto così, che non sono bufale, ma che sono constatazioni scientifiche di ricercatori che stanno solo fotografando la realtà per come gli si presenta.

Riteniamo fermamente come Cittadini Liberi Pesaro che quando le istituzioni , che dovrebbero essere imparziali e libere da ogni conflitto d’interesse o pressione esterna di sorta, non siano più attendibili o scevri da imposizioni dall’alto, come lo è stato nel caso del ricercatore dell’OMS Francesco Zambon, a cui nella sua relazione sugli errori commessi nel fronteggiare la pandemia in Italia, è stato intimato di modificare il suo rapporto per non ledere la suscettibilità del nostro deprecabile ministro della Salute Speranza, il cittadino ha il diritto-dovere di informarsi alla fonte su pubblicazioni scientifiche che riportano i dati nudi e crudi, anche se non ha le competenze necessarie.

Il problema enorme che si è verificato è stato denominato dalla rivista “The Lancet” già un anno fa come “The elephant in the room”, in un articolo pubblicato da Piero Olliaro il 20 aprile 2021, hanno trovato accettabile far assumere a gran parte della popolazione un vaccino che aveva saltato trial di sicurezza e di genotossicità, e che nel tempo non si sapeva di preciso a cosa avrebbero portato. Questa accelerazione senza precedenti, porta con sé dei doveri deontologici e soprattutto giuridici connessi con l’obbligatorietà e legati al principio di precauzione.

Nel tempo sono state riscontrate miocarditi, accelerazioni di stati cancerosi, problemi autoimmunitari, immunologici, retinici, uditivi, ma in generale i problemi riguardano tutti gli organi dove erano insite delle debolezze già nell’individuo.

Il fatto più preoccupante a nostro avviso, sono i problemi cardiaci in giovani e giovanissimi, sportivi, in persone sanissime che non riscontravano patologie pregresse e che avrebbero rischiato pochissimo dalla malattia Covid.

“Le miocarditi sono in aumento, forse perché le proteine spike del vaccino si legano a recettori che controllano le infiammazioni cardiache, troppo poco sappiamo ancora degli antiCovid disponibili, eppure guai a sollevare interrogativi su efficacia e sicurezza di 11,37 miliardi di dosi già somministrate nel mondo”, questo scrive Patrizia Floder Reitter su “Panorama”.

E ancora: “eccellenti medici e ricercatori sono stati messi al bando e sospesi come l’endocrinologo Giovanni Frajese”.

Il neurochirurgo statunitense Russel L. Blaylock dichiara sulla rivista scientifica “Surgical Neurology International”: “in troppi casi gli autori avevano osato mettere in discussione il dogma accettato da controllori delle pubblicazioni scientifiche, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, i trattamenti alternativi o l’efficacia dei vaccini. Non c’è alcuna indagine seria da parte di alcuna agenzia governativa per determinare perché tante persone stiano morendo o siano gravemente e permanentemente danneggiate da questi vaccini”.

Il medico Alessandro Capucci di Piacenza, ordinario di Malattie cardiovascolari, ha dichiarato che “nel 2021 si è riscontrato un aumento di casi di miocardite nei giovani e negli atleti. Anche le morti improvvise tra i calciatori sono superiori alla media. Dagli studi emerge un legame significativo con i vaccini mRna, il ministero non dovrebbe minimizzare”.

“Il fenomeno interessa soprattutto i giovani maschi per una maggiore produzione di catecolamine da parte delle ghiandole surrenali; e negli atleti che sono già esposti ad elevati livelli di catecolamine, ne incrementano il livello, a seguito della vaccinazione, con necrosi di parti del tessuto muscolare miocardico. Le miocarditi non vanno mai sottovalutate perché è possibile che dopo anni si abbia uno scompenso cardiaco”.

Sulla rivista internazionale peer review Journal of Cardiovascular Development and Disease, Angeli e colleghi dichiarano che dopo aver analizzato un migliaio di studi realizzati e pubblicati nella UE hanno constatato una percentuale di ipertensione del 3,2% su 357.387 soggetti, quindi “significa che la pressione arteriosa anomala dopo la prima o la seconda dose non è evento raro”, spiega Angeli.

Secondo lui “le proteine spike che il vaccino fa produrre all’organismo sono molto simili, a livello funzionale e morfologico, a quelle del virus e si legano ad alcuni recettori in tutto l’organismo”.

“Recettori coinvolti in pressione arteriosa, infiammazioni cardiache, trombosi e quando le spike si legano ad essi, creano una sorta di PARALISI FUNZIONALE, facendo saltare un po’ il meccanismo di regolazioni delle funzioni vitali. Quindi almeno 15 milioni di ipertesi in Italia si vaccinano senza sapere cosa rischiano”.

Blood Advaces segnala la possibilità che: “in determinati individui la produzione di specifici anticorpi indotti dalla spike vaccinale porti alla formazione di immunocomplessi, che a loro volta attivano le piastrine portando a trombocitopenia ed eventualmente a trombi e/o emorragie”.

Noi in linea di massima siamo d’accordo con la Dott.ssa Barbara Balanzoni, anestesista e perito medico in tribunale (CTU), che in relazione a questo articolo di Panorama dichiara: “errori imperdonabili che cambiano il corso della storia, non possiamo che augurarci che tutto questo finisca con degli ergastoli”.