Una passeggiata alle 22.01

L’articolo 16 della Carta più bella del mondo ci dice:

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sicurezza e di sanità. Nessuna limitazione può essere determinata da ragioni politiche.

Non capita infatti tutti i giorni che un giovane studente di giurisprudenza al secondo anno, ancora non laureato, riesca a battere la prefettura di fronte al giudice di pace. C’è riuscito Marco Dialuce, 21 anni, che aveva preso le difese di un amico multato per aver violato il coprifuoco imposto dalle regole del coronavirus. Marco è nostro amico e ci ha detto di uscire alla sera senza farci problemi. E noi l’abbiamo fatto, trovandoci un minuto dopo il fatidico orario.

Avete capito che significa disobbedire a tutto questa follia? Significa trasgredire a leggi, ordinanze e decreti palesemente iniqui, ingiusti e disumani che in realtà emarginano e separano l’umanità dal godimento di beni cosmici come il mare, il cielo, il vento, le nuvole, il sole, beni che solo Dio ci può togliere. Ma lui si guarda bene dal farlo, dato che li ha creati. Cercano di farlo invece, omiciattoli mediocri e privi di cervello.

18 militari e 7 volanti spiegati per schedare liberi cittadini che liberamente si incontrano in piazza. Persone di tutte le età; anche una decina di ragazzetti che reclamavano il loro diritto di vivere la loro giovinezza andando a letto tardi (alla mattina!).

Voce del verbo USCIRE, Terza Coniugazione. Ci vorrebbero ridurre a polli da batteria con una garza in bocca che ci impedisce di respirare, di parlare correttamente, garza oltretutto assai inquinante, a dispetto delle varie “Gretine” ecologiste. La multa di una disobbedienza d’oggi nel riprendervi la vita, non vale il danno (ben più grave) che avrete domani continuando a sottomettervi e a obbedire timorosi.

Follia per follia, ci siamo incamminati per le viuzze del quartiere, facendoci seguire, anche in strade contro mano, dalle volanti che ci volevano controllare.

Diretta FB con più di 4.000 spettatori.

E, come negli altri casi, nessuno ha pagato un euro di multa per assenza di mascherina.

Partecipazione: circa 120 persone.


Qualche ri-costituente

Una simpatica canzoncina recita:

T’hanno rubato la dignità che desolazione
Hanno spogliato d’ogni beltà e fascinazione
E meno male che almeno sei
Sembra incredibile ma sei
Sempre più bella
Di sana e robusta Costituzione

L’autore, C. A. Ferrara, ci dice che occorre tenersi in forma, anche se si è la più bella del mondo.

Ti mettono alla prova ogni giorno, è vero, ma occorre resistere. Per prima cosa, caro Italiano, bisogna che alzi il sedere dal divano, spegni Netflix e tutte le altre maledette offerte televisive – anzi, se butti le tele risolvi il problema alla radice – e vieni in piazza con noi. Qui si respira aria buona.

Con noi si fa esercizio. Noi esercitiamo il nostro diritto di circolare liberamente sul territorio nazionale, poi quello di riunirci altrettanto liberamente per parlare manifestando ancora liberamente il nostro pensiero. Inusuale, per chi reputa che tutte quelle folli nuove regole siano legittime.

E poi, alla faccia di tutti coloro che sono pagati per alimentare il terrore, alla fine ci abbracciamo tutti, uno con l’altro. Siamo tutti felici, e con l’esercizio ci manteniamo sani di mente e di corpo.

L’obiettivo di condividere ansie, paure e condizionamenti per trasformarle in divertimento, aggregazione ed orgoglio di appartenenza ad una storia comune è stato raggiunto. Sanitari e cittadini uniti in un ritrovato patto per la verità, la libertà e la giustizia, hanno reso manifesto il dissenso verso il decreto che dispone l’obbligo a sottoporsi al trattamento sperimentale.

Il comitato “Di Sana e Robusta Costituzione” nasce per riunire tutti i sanitari convinti nel dire NO al trattamento sperimentale vaccinale, che si occupa di organizzare le mobilitazioni, ma anche di offrire assistenza legale
con l’AADI, che sta per: associazione avvocatura degli infermieri, grazie alle numerose adesioni che ci giungono da infermieri, medici, fisioterapisti, ostetriche, operatori socio sanitari, farmacisti e psicologi e cittadini comuni.

Partecipazione: circa 30 persone.


 

Che bello spettacolo!

Che ci fa una dozzina di musicisti accompagnati da un pianoforte a coda di fronte al Teatro Rossini, di sabato pomeriggio? Ma siamo in tempi di COVID19! Non puoi nemmeno avvicinarti ad un tuo amico ed abbracciarlo; magari sei un maledetto untore.

Da lontano senti la musica, ti incammini, leggi la locandina e trovi un assembramento – parola ormai diventata tra le più odiose – di persone che ballano felici. I bimbi che sorridono, le coppiette che ballano guardandosi negli occhi, gli strumenti che esprimono gioia, i cantanti che danno fiato alle loro voci rimaste in silenzio per troppi mesi. Stupefacente, no?

Già… L’arte, in tutte le sue declinazioni, ti nutre, ti accompagna, ti libera, ti sostiene, ti aiuta ad esprimere le emozioni, fa fiorire in te l’inesprimibile, è la manifestazione del divino che abita ognuno di noi. La puoi sentire? Il 6 febbraio noi lo abbiamo sentito, lo abbiamo vissuto di nuovo e tanti che non sapevano di questo evento, ci hanno raggiunto, hanno danzato con noi, hanno cantato con noi, hanno goduto di un momento così pieno, così gioioso, così immenso e così normale!

Il nostro anfitrione Mario ci ha guidato per tre ore di musica con diversi artisti e diversi stili. Ci siamo divertiti e ci siamo sentiti finalmente liberi come prima. Che bello spettacolo!

“Quelli là” che fanno gli interessi di coloro che ci vogliono male daranno poi questo titolo: “Che brutto spettacolo”. Peccato. Tutti coloro che hanno partecipato hanno sentito un’atmosfera positiva, dopo mesi di narrazione del
terrore, e hanno scoperto che ci sono altre persone stanche di questa situazione.

Nessuno in questa foto si è ammalato e nessuno è morto, come “quelli là” prevedevano, e nessuno ha pagato un euro di multa per assenza di mascherina.

Partecipazione: circa 400 persone.


Nella notte più buia

Hai presente quando hai la brutta sensazione di essere l’unico a pensarla in un modo e ti senti solo? Ti guardi intorno e vedi che tutti sono addormentati e ti chiedi se solo tu hai capito quello che sta accadendo.

Poi una luce nel buio.

Un piccolo gruppo sparuto di persone, accomunate dalla fiamma del pensiero critico, illumina la via. Il verbo è la  Costituzione, mai nel passato così stuprata dalle massime cariche della Repubblica.

Nell’oscurità e nel freddo della notte invernale, gli articoli della Carta più bella del mondo – il diritto l’abbiamo inventato noi “Romani”, secoli fa – sono letti ad alta voce, mentre qualcuno delle forze dell’ordine in borghese ci
osserva da lontano.

La consapevolezza che qualcosa stava cambiando è arrivata. Nello stesso momento, ad Ancona, a Bracciano, a Cagliari, ad Ascoli, a Belluno, a Benevento, a Busto Arsizio, a Civitanova Marche, a Genova, a Milano, a Perugia, a Pordenone, a
Torino, a Udine e a Venezia altri patrioti stanno facendo la stessa cosa.

La Marcia della Liberazione chiede al popolo italiano di marciare tutti insieme per una grande fiaccolata in alcune città italiane allo scopo di testimoniare l’urgenza di un risveglio collettivo in un momento storico in cui, in nome di una strumentalizzazione del diritto alla salute, questo governo sta violando in modo spietato le libertà costituzionali della persona (Art. 13 Cost.).

Senza alcun passaggio democratico che passi dal Parlamento, il presidente Conte continua da mesi ad imporre agli italiani limitazioni lesive della libertà personale, abusando di DPCM incostituzionali e illegittimi. Con la detenzione domiciliare (cd. Lockdown), la chiusura e la limitazione dell’orario di apertura e di chiusura delle attività commerciali e professionali e delle scuole, la chiusura della circolazione e l’imposizione delle mascherine e, per finire, ora anche l’impossibilità di trascorrere il Natale con i propri familiari e di partecipare alla Santa Messa di Natale, sono stati oltrepassati tutti i limiti possibili per un Paese democratico.

È un richiamo alla obbedienza costituzionale poiché il nostro faro guida è la Costituzione Italiana, quella che questo governo sta violando ripetutamente. È un richiamo alla Ribellione costruttiva perché oggi ribellarsi è un atto di amore per l’Italia, per noi stessi e per i nostri cari.

L’Italia s’è desta.

Partecipazione: circa 40 persone.